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L’infiammazione rappresenta la risposta dell’organismo all’attacco dei batteri e delle loro tossine che entrano nel torrente sanguigno. La malattia parodontale o parodontite, tramite l’aumento dell’infiammazione sistemica, può essere associata ad alcune malattie infiammatorie croniche:

- patologie cardio-vascolari (per esempio l’aterosclerosi, causa d’infarti ed ictus)

- patologie dismetaboliche (per esempio il diabete)

- patologie reumatiche (per esempio l’artrite reumatoide).

Il trattamento della malattia parodontale è in grado di ridurre i markers tipici dell’infiammazione sistemica, migliorando la funzionalità dei vasi sanguigni e permettendo un miglior controllo della lipidemia e glicemia.

Un approccio clinico multidisciplinare da parte del dentista è fondamentale per fornire diagnosi e terapia tempestive per le patologie sistemiche che potrebbero essere correlate alla malattia parodontale. 

PARODONTITE E COMPLICANZE OSTETRICHE

Cosa c'è di nuovo

Le malattie parodontali sono associate ad un aumentato rischio di nascita di bambini prematuri e/o sottopeso.
Oggi, infatti, sappiamo che alcuni processi infiammatori acuti della madre, anche localizzati lontano dal tratto genito-urinario, possono svolgere un ruolo non secondario nella comparsa di alterazioni patologiche della gravidanza.

corRelazione parodontite-complicanze ostetriche: come avviene

Da un punto di vista etiopatogenetico, la correlazione tra parodontite ed eventi negativi associati alla gravidanza è supportata da 2 ipotesi sperimentali.
La prima si basa sulla possibilità che le donne con parodontite siano soggette a frequenti batteriemie. I batteri attivano una cascata di processi infiammatori a livello della placenta e del feto, con rischio di parto pre-termine e/o nascita di bambini sottopeso.
La seconda ipotesi si basa sul fatto che le parodontiti sono in grado di causare un aumento generalizzato delle citochine, sostanze ad attività pro-infiammatoria che provocano alterazioni a carico della placenta e del feto. Tra queste, sono rilevanti il ridotto incremento del peso corporeo del nascituro e lo sviluppo di contrazioni uterine premature, con rischio di parto pre-termine e/o di nascita di bambini sottopeso.

PARODONTITE E DIABETE

Cosa c'è di nuovo

Il soggetto diabetico ha un rischio maggiore di ammalare di gengivite e di parodontite.
La parodontite grave potrebbe influenzare negativamente il controllo glicemico.

corRelazione parodontite-diabete: come avviene

I soggetti diabetici, in particolare quelli con un controllo glicemico non accurato, soffrono di gengivite e parodontite più frequentemente e con aspetti clinici di maggiore gravità rispetto ai soggetti non diabetici. Tale associazione è così frequente che alcuni ricercatori hanno definito la parodontite come "la sesta complicanza del diabete".
Non è perfettamente chiarito cosa stia alla base di questo fenomeno al di là dell'alterata risposta infiammatoria di frequente riscontro nei diabetici.
Recentemente è stato ipotizzato che l'associazione diabete-parodontite sia di tipo bidirezionale e che il controllo dei biofilm orali e dei fattori infiammatori ad essi correlati possa contribuire a migliorare il livello di controllo glicemico: alcune citochine proinfiammatorie prodotte nei siti colpiti da parodontite, quali IL-6 e TNF-alfa, favorirebbero infatti lo sviluppo di meccanismi di insulino-resistenza.

PARODONTITE E MALATTIE CARDIOVASCOLARI

Cosa c'è di nuovo

Studi epidemiologici hanno messo in evidenza una relazione tra parodontite, infarto miocardico ictus e mortalità. La perdita di un elevato numero di denti e la distruzione ossea rilevabile nel paziente affetto da parodontite grave, sono associate infatti ad una aumentata prevalenza di placche ateromatose carotidee., Nei pazienti con patologie infiammatorie del cavo orale, è stato osservato, inoltre, un aumento del rischio di infarto miocardico e di aterosclerosi. Studi clinici controllati indicano che il trattamento della parodontite migliora la funzione dell'endotelio.

corRelazione parodontite-malattie cardiovascolari: come avviene

L'associazione tra parodontite e malattie cardiovascolari si può spiegare attraverso il ruolo negativo esercitato dall'infiammazione sistemica sul processo di aterosclerosi e/o sulla destabilizzazione delle placche ateromasiche e/o sulla ipercoagulabilità.
L'origine del fenomeno potrebbe essere attribuita al passaggio di batteri dal cavo orale all'apparato cardiocircolatorio, con conseguenti gravi danni all'endotelio quando venga raggiunto il sistema vascolare coronarico. Alcuni marker infiammatori, come la proteina C reattiva, sono elevati sia nei pazienti con parodontite che in pazienti affetti da infarto del miocardio.
Altri studi evidenziano che la correlazione parodontite- malattie cardiovascolari potrebbe essere dovuta ad una risposta autoimmunitaria causata dall'elevata somiglianza tra alcuni peptidi antigeni di origine batterica, come le proteine HSP, e le proteine umane. Le proteine HSP sono espresse sulle membrane batteriche e possono aumentare la risposta immunitaria innata con la produzione di alti livelli di anticorpi cross-reattivi e cellule T-helper autoaggressive.
Le cellule endoteliali che possono presentare HSP in risposta a diversi stimoli, diventano più sensibili alla lisi cellulare indotta da anticorpi anti-HSP, con conseguente danno tissutale.

http://www.sidp.it/progetti/www.periomedicine.it/

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